PIETRE NATURALI
Marmi, graniti, onici ed altre pietre generate in milioni di anni dai processi geologici che animano il nostro pianeta. Sono infinite le combinazioni che la Natura riesce a generare, creando di volta in volta blocchi di roccia che, al loro cuore, ospitano vere e proprie opere d’arte, uniche ed originali.
 
marmo

Il marmo si forma attraverso un processo metamorfico da rocce sedimentarie, quali il calcare o la dolomia, che provoca una completa ricristallizzazione del carbonato di calcio di cui sono in prevalenza composte e danno luogo ad un mosaico di cristalli di calcite o di dolomite.

Il colore del marmo dipende dalla presenza di impurità minerali (argilla, limo, sabbia, ossidi, etc.) esistenti in granuli o in strati all’interno della roccia sedimentaria originaria. Nel corso del processo metamorfico tali impurità vengono spostate e ricristallizzate a causa della pressione e del calore.

Le lastre dedicate alla produzione di tops per cucine e bagni, vengono normalmente lavorate in spessori di 2 cm e 3 cm, ma si possono ottenere anche spessori più elevati. La dimensione delle lastre varia a seconda del materiale scelto e della disponibilità dello stesso. Le finiture superficiali disponibili sono essenzialmente due: LUCIDA e SPAZZOLATA.

In considerazione della natura del materiale (il marmo presenta un grado di assorbimento decisamente superiore agli agglomerati di quarzo) i tops vengono forniti con trattamento superficiale antimacchia. Marmi e pietre, per conformazione e struttura, sono facilmente aggredibili da acidi e scarsamente resistenti a urti e graffi; l’uso quotidiano di piani cucina o top bagno in marmo è soggetto a particolari attenzioni e cautele.

granito

Il granito è una roccia ignea intrusiva felsica, con grana che va da media a grossolana e occasionalmente può presentare megacristalli.

Il suo nome deriva dal latino granum (a grani), con chiaro riferimento alla sua struttura olocristallina. In natura esiste un’ampia gamma di graniti di varia granulometria, struttura e spessore.

Tra i materiali lapidei naturali è considerato il più resistente: le sue caratteristiche meccaniche e la durezza, ne fanno il materiale più usato in edilizia. Le lastre dedicate alla produzione di tops per cucine e bagni, vengono normalmente lavorate in spessori di 2 cm e 3 cm, ma si possono ottenere anche spessori più elevati. La dimensione delle lastre varia a seconda del materiale scelto e della disponibilità dello stesso. Le finiture superficiali disponibili sono essenzialmente 2: LUCIDA-FIAMMATA e SPAZZOLATA.

In considerazione della natura del materiale (il granito presenta un grado di assorbimento decisamente superiore agli agglomerati di quarzo) i tops vengono forniti con trattamento superficiale antimacchia.

onice

Con il nome di onice si indicano due tipi di rocce completamente differenti: l’onice silicea normalmente di colore nero striata di bianco con composizione SiO2 . n H2O, simile al calcedonio ma non al quarzo che è cristallino, si trova in Brasile, Messico, ecc…e l’onice calcarea, detta anche onice alabastrite, onice etoca o onice egiziana che è composta da CaCO3, è di colore bruno quella di Montaione o verde chiaro quella del Pakistan.

ONICE SILICEA

Mineralogicamente è una varietà di calcedonio, ossia quarzo in masse compatte microcristalline, di colore opaco o semi-opaco, uniforme, che copre le tonalità rosso-bruno e l’intera gamma di grigi fino al nero.

Come tutte le varietà di quarzo è molto duro (da 6 a 7 nella scala di Mohs).

Si forma principalmente in ambiente filoniano-idrotermale di bassa temperatura e metamorfico, oppure, secondariamente, in rocce sedimentarie dove si presenta in forma massiva e stratificata prendendo il nome di selce, un materiale molto utilizzato dall’uomo nellapreistoria e nell’antichità per la preparazione di oggetti affilati e monili.

ONICE CALCAREA

L’onice calcareo è il marmor alabastrum dei Latini ove alabastrum deriva, come dice Plinio, da una fortezza detta “Alabastra”, costruita a Tebe in Egitto e dove vi erano numerosissime cave usate per l’edificazione dei templi.

Ma prima di chiamarsi alabastro, la pietra era detta onice, da cui il nome marmo-onice, come documentato anche nella Genesi in cui si parla di pietra onichina. L’onice, dal greco onyks, fu così detto per il suo aspetto somigliante all’unghia, alle sue macchie e alla sua lunetta.

Sostanzialmente le parole alabastro ed onice erano usate promiscuamente come confusa era anche la classificazione dei marmi basata sul colore predominante e solo in tempi recenti è avvenuta la classificazione in base alla composizione chimica.

Per la presenza di concrezioni di frammenti di roccia, assume un aspetto particolare con una struttura variabile fibroso-compatta, fibroso-raggiata, fibroso-parallela e zonato-concentrica. Ha la caratteristica di essere traslucido e con zonature variegate, da millimetriche a centimetriche, più sovente nella tonalità del marrone che donano a questo marmo un aspetto variopinto e diafano.